Depravazione totale

La depravazione totale (chiamata anche incapacità totale e corruzione totale), è una dottrina della teologia morale cristiana che deriva dalla dottrina agostiniana sul peccato originale e che è sostenuta da molte confessioni di fede protestanti e catechismi, soprattutto del Calvinismo, ma anche del Luteranesimo, dell'Anglicanesimo, e del Metodismo oltre da alcune correnti teologiche cattoliche come il giansenismo ed il molinismo.

Derivato dal verbo latino depravãre, cioè "storcere, contorcere, deformare", e quindi, figurativamente, "corrompere", depravazione non ha il senso comunemente inteso in italiano di "pervertimento dei sensi e dei desideri, degradazione morale", ma di corruzione della natura umana rispetto a com'era stata originalmente creata. Quindi depravazione totale non significa che l'essere umano sia sempre tanto malvagio quanto lo possa essere, ma che il peccato corrompe, vizia, ogni aspetto della sua natura.

Questa dottrina, quindi, interpreta quanto afferma la Bibbia a proposito del peccato ed afferma che, in conseguenza della Caduta, ogni persona che nasce in questo mondo è tanto asservita al peccato che essa è del tutto incapace di credere, amare e seguire il Dio vero e vivente, come pure di accogliere la salvezza com'è offerta dall'Evangelo di Gesù Cristo. Se non fosse per la grazia di Dio che rigenera spiritualmente una persona mettendola in grado di ravvedersi e di credere, essa non potrebbe mai essere salvata.


© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search